Scrittore, giornalista e uomo politico italiano. Fu dapprima seguace delle idee
socialiste e iniziò la carriera giornalistica collaborando con "La
critica sociale" di Filippo Turati. In seguito si avvicinò alle posizioni
liberali e divenne intimo amico di Giovanni Giolitti. Fu corrispondente a Londra
della "Tribuna". Del medesimo giornale fu direttore dal 1910 al 1923. Nominato
senatore nel 1921, fu costretto a riparare all'estero all'avvento del Fascismo.
Abbandonata quindi l'attività politica si dedicò agli studi e alla
stesura di opere in prosa e poesia:
Imperialismo, la civiltà
industriale e le sue conquiste (1901);
Conversazioni della guerra,
1914-1919, frutto della sua amicizia con Giolitti (stampato postumo nel
1960);
La figura e l'opera di Giovanni Giolitti (1922);
Il focolare e
la strada (1904);
Poesie vecchie e nuove (1928), in cui si avvertono
gli echi dei tardoromantici inglesi. Curò inoltre la pubblicazione delle
Memorie di Giovanni Giolitti (Cento, Ferrara 1870 - Parigi 1934).